Le persone contagiate da Covid-19 hanno una diminuzione "significativa" dell'intelligenza

Le persone contagiate da Covid-19 hanno una diminuzione "significativa" dell'intelligenza
Le persone contagiate da Covid-19 hanno una diminuzione "significativa" dell'intelligenza
Anonim

Gli effetti a lungo termine dell'infezione da Covid-19 possono includere una diminuzione dell'intelligenza, secondo una nuova ricerca.

Tra gennaio e dicembre dello scorso anno, gli scienziati hanno condotto il Great British Intelligence Test, che ha esaminato il QI di 81.337 persone. Tra loro c'erano 13.000 persone infettate dal virus.

Dopo aver preso in considerazione fattori come età, sesso, lingua e livello di istruzione, hanno scoperto che le persone che si sono riprese dal Covid hanno sperimentato la più grande diminuzione dell'intelligenza.

I compiti che richiedevano la risoluzione dei problemi, la pianificazione e il ragionamento erano più difficili per loro che per le persone che non erano state infettate dal virus.

Nei casi più gravi, quando le persone erano su un ventilatore per sconfiggere la malattia, i ricercatori hanno registrato un calo dell'intelligenza di sette punti.

I risultati sono stati raccolti e pubblicati in uno studio intitolato: Deficit cognitivi nelle persone che si sono riprese da COVID-19.

È stato pubblicato sulla rivista medica The Lancet e ha riunito ricercatori dell'Imperial College di Londra, del King's College e delle università di Cambridge, Southampton e Chicago.

Questi risultati sono coerenti con i rapporti sulla storia del Covid a lungo termine, dove sono comuni "nebbia cerebrale", difficoltà di concentrazione e difficoltà a trovare le parole giuste", scrivono gli autori.

"Nelle persone che sono state ricoverate in ospedale, queste carenze hanno avuto un effetto significativo".

Gli scienziati ipotizzano che una delle ragioni del declino dell'intelligenza sia il continuo impatto del virus sulla capacità di una persona di pensare con chiarezza.

"Studi precedenti su pazienti ospedalizzati con malattie respiratorie non solo dimostrano deficit cognitivi oggettivi e soggettivi, ma indicano anche che persistono in alcuni di essi per 5 anni", osservano gli autori.

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