La pianta più antica con radici di 400 milioni di anni

La pianta più antica con radici di 400 milioni di anni
La pianta più antica con radici di 400 milioni di anni
Anonim

Gli scienziati hanno scoperto l'evoluzione delle prime radici nelle piante terrestri grazie a un fossile trovato in Scozia. Ricercatori nel Regno Unito e in Austria hanno creato una ricostruzione 3D di una pianta del Devoniano basata esclusivamente sulla sua impronta fossilizzata.

I dati ottenuti indicano che i processi evolutivi che hanno portato all'emergere della radice come organo separato sono iniziati subito dopo la comparsa delle piante terrestri stesse, cioè poco più di 400 milioni di anni fa.

Spieghiamo che le prime piante a emergere sulla terra non avevano radici, erano piccole e crescevano in prossimità dell'acqua, che ne garantiva la sopravvivenza. L'emergere della radice è stato un evento spartiacque nell'evoluzione delle piante e della vita sulla Terra come la conosciamo.

Dopotutto, le radici permettevano alle piante di ricevere più nutrienti dal terreno, davano loro supporto in modo che gli steli potessero staccarsi dalla superficie e ricevere più luce solare. Le piante cominciarono gradualmente ad aumentare di dimensioni ea creare un nuovo ecosistema, sempre più adatto ad altre forme di vita.

"La loro evoluzione, cambiamento e distribuzione in tutto il mondo ha avuto un impatto significativo sul sistema Terra. Le radici delle piante hanno ridotto i livelli di CO2 atmosferica, stabilizzato il suolo e alterato drasticamente il ciclo dell'acqua sulla superficie continentale", afferma l'autore principale Alexander J. Hetherington. dall'Università di Edimburgo.

La pianta, il cui modello 3D è stato ricreato dagli scienziati, appartiene alla specie estinta Asteroxylon mackiei del genere anch'esso estinto Asteroxylon. È un rappresentante dell'antica divisione dei licopodi. Oggi sul pianeta tali rappresentanti di questo dipartimento crescono come plun, selaginella e polushnik.

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La ricostruzione 3D mostra un germoglio ramoso (mostrato in verde) e un apparato radicale (blu e viola).

Illustrazione di Sandy Hetherington.

La ricostruzione 3D ha permesso agli scienziati di ricreare informazioni non solo sulla struttura, ma anche sullo sviluppo degli organi di un'antica pianta. Il fatto è che le prime interpretazioni della struttura di questo licopode fossile si basavano solo su un confronto di stampe frammentarie con piante esistenti.

Si è scoperto che le radici di questa pianta si sono sviluppate in un modo speciale, che non si osserva più nelle piante moderne. Ciò suggerisce che un tale meccanismo di formazione delle radici è una fase passata dell'evoluzione.

"Queste sono le strutture più antiche conosciute, che ricordano le radici moderne. Ora sappiamo come si sono formate. Sono sorte quando un asse ferrato formava una 'forchetta', in cui un polo conservava le proprietà di un germoglio e l'altro riceveva le proprietà di una radice", spiega il coautore Liam Dolan (Liam Dolan) del Gregor Mendel Institute for Plant Molecular Biology.

Il fossile studiato aspetta la sua ora sullo scaffale del museo da centinaia di anni. Gli autori del lavoro notano che questo lavoro non è l'ultimo del suo genere: migliaia di altri reperti sono conservati nei magazzini del museo. Studiarli con l'aiuto delle nuove tecnologie fornirà risposte entusiasmanti alle domande chiave della scienza.

I risultati dell'attuale studio sono stati pubblicati su eLife.

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